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      Non potette misurar il fondo che avea, per non aver con meco instrumenti apparecchiati per farlo.
      Di qua tardai a tornar al campo duoi giorni per un perverso e assai malagevol cammino, e a due leghe lontano dal campo incontrai il capitano Barrio, che per ordine del riveditore andava per veder da qual parte si avea a passare il fiume grande della rottura, di che ho parlato un'altra volta, che era otto leghe lunge da Tepique. Dove giunto ritrovò molta gente di guerra in guarnigione, e passato il fiume per un guado assai facile da passare, diede in quella gente, e ancora che fussero pochi gli dierono che fare, essendo con esso lui pochissimi, non essendo egli uscito ad altro effetto che per ritrovar quel guado. Alla fine si ritirò, avendo morti alcuni dei nimici e de' suoi restati feriti tre o quattro Spagnuoli e un cavallo, e ciò fece perché si avvidde che calava per dargli la carica molta gente, e gli aveano fatte due imboscate; onde preso il passo del fiume, portò certe cinte d'oro e d'argento tolte a' nemici, che le portano cinte in fronte, nelle braccia e alla cintura, e coloro che vi furono dicono che tutti ne avevano. Doppo che io giunsi a Tepique i signori di Xalisco, che son duoi, vennero in atto di pace e a prestar ubidienza, come l'altre tre buone terre che son poste vicine al mare, dove si dice esser minere d'oro. Dimorai in questo luogo di Tepique tre settimane, cosí per rifar i cavalli, che dai viaggi passati erano molto fiacchi e travagliati, come perché io aspettavo certa gente che mi veniva da Messico, perché potessero passar sicuri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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