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      Restovi per far un alloggiamento per gli Spagnuoli che vi capitassero, e quivi feci rassegna della gente; e presa con essa la possessione, veduto che quella che s'aspettava tardava molto a venire, mi parti' il venerdí innanzi la Pasqua dello Spirito Santo, e venni a dormire ad Ataclapa, un buon luogo soggetto a Tapique. E il sabbato che venne piantai il campo in un luogo pieno di palme, lunge una lega e mezza dal fiume grande, avendo mandato quella mattina il maestro di campo a veder in che termine si trovava il fiume, pel luogo dove l'avea passato il capitano Barrio quando l'andò a vedere; e in tanto che si ponea il campo, accomodandosi gli alloggiamenti, presi quindeci cavalli leggieri e con essi me n'andai a veder il fiume da un'altra parte, e nella strada presi uno Indiano che portava legna al suo campo, il qual mi disse che dall'altra parte vi era gente di guerra. E giunto al fiume e trovato il passo buono, comparsero sopra il fiume alcuni Indiani, che gridarono e si misero dentro un boschetto che quivi era, dove erano alcune case: penso, per quel che mi avvidi il giorno seguente, che mi volevano adescare e farmi passare, poco stimandoci, come aveano mandato a dire agl'Indiani di Tepique che dovessimo andar a trovargli, che eravamo tanti vecchi e che ci averiano tutti mangiati; e per fargli star men vigilanti, e accioché pensassero che io non passavo per paura, non volsi farlo.
      L'altro giorno, che fu la domenica dello Spirito Santo, prima che si facesse giorno si partí il campo ad aspettarmi al fiume, e doppo l'aver udito messa e ricevuto il santo Sacramento mi parti', e giunto al fiume, ordinai che non passassero le bagaglie, e che restassero i capitani Verdugo e Barrio con le genti loro a cavallo, e Vazquez con le sue da piedi: e io con tutti i miei Indiani di guerra, il riveditore e Cristoforo d'Ognate con le compagnie loro, con Proagno e il capitano Villalva della mia guardia con le loro, passammo il fiume e nel mezzo pigliammo la possessione per la Maestà Vostra, ponendogli nome il fiume dello Spirito Santo, e il conquistamento dello Spirito Santo della Maggior Spagna, perché senza il suo lume e grazia mal si può far cosa veruna, massimamente in terra non conosciuta e cosí strana.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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