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      Supplico Vostra Maestà similmente che confermi questi nomi cosí dovuti, poiché in tal giorno se gl'imposero, e tutti gli altri che io ho posti in questo paese in nome suo.
      Passato il fiume e finito di pigliar la possessione in terra con le cerimonie solite, furono con tromba banditi questi nomi e publicati, e incontanente feci armar tutta la gente e la posi in ordinanza; e perché dai lati dove passava l'esercito vi erano selve spesse e folte, ancora che il resto del sito sia piano, posi dalla mano sinistra una diffesa d'uno squadrone d'Indiani amici, e dalla man dritta un altro squadrone dei medesimi guidato dal riveditore (perché l'altro lo governava il capitano Ognate). Io poi con le compagnie da piè e con l'arteglieria andai nel mezzo, e perché subito si cominciò a scoprir gente inimica, che fin allora non s'era mai veduta, mandai sei corridori perché riferissero quel che era, comandandogli che in conto alcuno non dovessero combattere. Questa generazione ci stimava sí poco che lo squadrone che era innanzi a me per antiguardia, che dicono che erano piú di duomilia Indiani, s'era gettato in terra perché noi non l'avessimo a vedere, accioché per paura non ci ponessimo a fuggire: e secondo quel che ci riferirono i corridori, tosto che ci viddero s'accennavano l'un l'altro che si dovesse star cheti, perché potessimo appressarci. E subito che i corridori se gli ritrovarono vicini, volendo tornar adietro per darci aviso della cosa, cominciarono a tirargli delle frezze, e perciò, non potendo ritornar adietro senza dar in essi, assaltati posero mano all'arme, e fu cagione che ne scampassero assai, non si potendo trovar con meco tutta la gente da piè per poter dar in essi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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