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      E cosí s'andò travagliandolo e combattendolo presso un'ora, essendo già vicini a terra, e sempre egli andava chiamando gli altri che lo venissero a soccorrere, onde de lí a poco usciron per aiutarlo altre tre canoe, co' loro archi e frezze in mano, gridando in voce alta che uscissimo in terra. Erano questi Indiani grandi di statura e barbati, grassi, ben disposti e di mediocre colore. Questo veduto dal capitano, acciò non gli ferissero di frezze qualcuno de' suoi, si ritornò e subito comandò che si dessero le vele, e tosto ci partimmo.
      Quivi ci mancò il vento quel giorno e tornammo a surger nel medesimo luogo, e la capitana s'appartò da terra ferma verso l'isola, e noi che eramo nella nave della Trinità restammo vicini a terra, e prima che apparisse il giorno ci partimmo con vento fresco. E prima che disboccassimo da quella bocca, vedemmo una certa erba assai alta e verde in terra, onde un marinaro e il pilotto montarono sopra la gabbia, e viddero una bocca di fiume che entrava per quella verdura a dar in mare. Per andare la capitana a tutte vele assai lontana da noi, non potemmo dirle di questo fiume, dove avremmo pigliata acqua, della quale avevamo qualche bisogno, e per esser assai buon porto da smontar per prenderla: e però senza averne seguimmo il nostro camino. Il lunedí ci partimmo, come dico, da questo porto come lagume, perché da tutte le parti eravamo circondati dalla terra, avendo la terra ferma inanzi e di dietro e dalla parte diritta, e dalla stanca l'isola; e uscimmo per quelle bocche già dette, che mostravano uscita al largo del mare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Indiani Trinità