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      La notte seguente stemmo in calma poco innanzi della punta di questo porto, ma da mezzanotte dipoi cominciò il vento a rinfrescarsi, e il mercoledí da mattina ci trovammo sette leghe lungi da quella punta. Questo paese mostrava (come era) piú piano degli altri, con alcuni piccioli colli selvosi, e nell'altra punta, che innanzi si scorgeva, si mostrava esser quel sito piú vago e piú dilettoso degli altri lasciati adietro; nell'ultimo al par della punta erano due picciole isolette. E questo medesimo mercoledí dalle nove ore ci si rinfrescò il vento, e potemmo caminar fino al tardi da sette in otto leghe, e giungemmo all'incontro d'un paese non molto alto, ove si vedevano certe rotture non molto aspre, che ciascuna pareva che avesse un fiume, perché era la terra molto verde, e con certi alberi assai piú grandi di quei che avevamo trovati per l'adietro. Quivi uscí il capitano con cinque o sei uomini, e presa la possessione saltò in uno di quei fiumi, e su l'arena trovò molte pedate d'Indiani; viddero alle rive del fiume molti alberi fruttiferi, come di cerase e di piccioli pomi, con altre piante bianche; trovarono tre o quattro animali, detti adibes dentro il bosco. Ove quella medesima notte demmo la vela col vento di terra, che avevamo molto fresco, e tanto che ci fece levar il trinchetto, e alle nove ore, venendo il dí sedeci d'ottobre, ci ritrovammo vicino ad una punta di certe montagne alte. Questo giorno, che fu il giovedí, camminammo poco perché cessò il vento, e la notte ci si rinfrescò, onde nel far del giorno del venerdí ci trovammo innanzi quella punta sei o sette leghe lungi: la terra pareva che fosse montuosa molto, con certe punte acute, né pareano molto erbose, ma alquanto spogliate d'erba.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Indiani