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      Scorgemmo verso quella parte che si mostrava verde certi fiumi e perciò ci ritornammo adietro, uscendo per la bocca donde eravamo entrati, sempre con vento contrario: però si affaticarono molto i pilotti per guadagnar cammino; e vedemmo davanti per la prora certi monticelli selvosi, e innanzi d'essi alcuni piani. Questo vedemmo il venerdí, che fummo alli cinque del detto mese, fino al martedí, che fummo alli nove. Nell'avvicinarci che facemmo a queste selve, mostrava esser molto dilettevole, ed eranvi colli ameni e spaciosi, ed erano innanzi d'essi verso il mare alcune pianure, e in tutta la provincia si vedevano di queste selve. Dal giorno innanzi, che fu la Concezion della nostra Donna, vedemmo molti fumi grandi, di che ci maravigliammo assai, facendo fra noi varii giudicii se potevan esser di gente abitatrice o no. All'incontro di quelle selve si faceva la notte tanta rugiada, che ogni mattina che ci levavamo era la coperta della nave cosí bagnata che, fra tanto che il sole non era ben alto, sempre facevamo fango passeggiando per la coverta.
      Stemmo surti all'incontro di queste selve dal martedí mattina che ci levammo fino al giovedí alla mezzanotte, che ci sopragiunse un maestrale molto furioso, che, ancora che non volessimo, ci fece levare: e fu sí grande che la nave Santa Agata cominciava a dar volta per la prua, finché si ruppe il canape, e la nave se n'andava al traverso, e subito con gran furia si ruppero il trinchetto e la mezzana, sempre crescendo piú il vento maestrale; indi a poco si ruppe la maggior vela, e a gran furia, perché ci trovavamo fra le due punte, che i soldati, il capitano e tutti eravamo intenti in acconciar le vele; e convenne di far il medesimo alla Trinità, perché andando aggirando sopra l'ancora, già che stava a picco, si ruppe il canape, in modo che vi perdemmo due ancore, ciascuna nave la sua.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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