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      Incontanente che fummo surti e guardato ben tutto quel che gli Indiani faceano con quei della nave Trinità, già che se n'erano andati nelle lor canove di travi a terra, comandò il capitano che gli fosse condotto il battello che teneva di fuori e, venuto, v'entrò egli con Francesco Preciato e altri dua compagni, e ce n'andammo alla Trinità. Gli Indiani, avendo veduto che di questa altra nave era entrata gente nella Trinità, mandarono due canove alla poppa della nave e ci portarono un utro d'acqua, e noi all'incontro donammo loro certi paternostri, e ce ne stemmo a parlare con essi loro un pezzo; ma venuta l'ora tarda, si rinfrescò piú l'aere, ancora che il paese sia sempre ordinariamente freddoso; gli Indiani se ne ritornarono a terra nei loro alloggiamenti, e il capitano e noi altri ci riducemmo alla nostra nave.
      Il giorno seguente, che fu il mercoledí, sul far del giorno comandò il capitano che dovessimo passare alcuni di noi nel battello, e che saltassimo in terra per vedere se si vedea roscello o fonte d'acqua dolce negli alloggiamenti degli Indiani, parendogli che non fosse possibile che dimorassero quivi senza aver acqua da bere. Vi uscí in compagnia similmente il padre fra Raimondo, percioché, essendo il giorno innanzi venuti essi alla poppa della nave e parlato con noi altri, gli parve che con la medesima famigliarità avrebbe potuto parlare con loro qualche poco; uscirono parimente molti marinari e soldati col battello della Trinità. E tutti insieme con le nostre arme andando verso terra, alquanto piú sopra degli alloggiamenti degli Indiani, ed essendo di molto buon'ora, essi guardarono i battelli e s'aviddero che noi volevamo pigliar terra, onde mandarono le moglie e fanciulli con alcuni di loro, portandone la robba, verso certi balze altissime e valloni, e vennero alla volta nostra cinque o sei di loro, benissimo disposti e di buona statura: i dua d'essi con archi e frezze, e altri dua con duoi bastonacci grossi assai piú che la congiuntura della mano, e gli altri dua con due aste lunghe come zagaglie, con le punte molto acute.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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