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      E mi dicono che non vadi a trovargli, per aver poche genti di quelle di questo paese, perché gl'Indiani sono molti e valenti uomini. Questo che io dico l'ho inteso per due altre relazioni d'Indiani vicini a quelli.
      Io mi partirò al tempo che ho detto, e meno meco 150 uomini a cavallo, e dodeci cavalli a mano, e 200 fanti a piedi, balestrieri e schiopettieri; conduco porci, castrati e tutto quello che ho potuto trovar da comperare. Vostra Signoria sia certa ch'io non ritornerò al Messico fintanto che non possi dire a quella quel che vi sarà con maggior certezza, e se troverò cosa sopra la quale si possi far frutto, mi fermerò fino che avisi Vostra Signoria, accioché comandi quello che s'abbi da fare. E se per disgrazia non vi sarà cosa alcuna, procurerò di dar conto d'altre 100 leghe avanti, dove spero in Dio che ivi sarà cosa per la qual Vostra Signoria potrà adoperar tutti questi cavalieri, e quelli che sopravenissero. Io penso che non potrò far che non mi fermi lí, e l'acque, i tempi e la disposizione del paese e quello che troverò mi dirà quello che averò da fare.
      Fra Marco entrò nella terra piú dentro, e con lui Stefano, a' sette del mese passato di febraro. Quando mi parti' da loro, gli lasciai in poter piú di cento Indiani di Petatlan, e da quel capo che erano venuti, portavano il padre in palma di mano, facendoli tutti i piaceri che possibili fosse. Non si potria dimandare né dipingere la sua intrada meglio di quello che è stato fatto in tutte le relazioni fatte per mie lettere in Compostella e in San Michiele: le scrissi le maggior che potessero essere, e ancorché sian la decima parte è gran cosa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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