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      E andato lui in questa provincia, trovò essere, come ho scritto in altre mie lettere, gran mancamento di vettovaglie, e tanto aspra la montagna che per niuna via trovò camino per poter andar avanti, e fu forzato ritornarsene a San Michiel; di maniera che nell'elleggere l'andata, come di non poter trovar strada, par a tutti che 'l nostro Signor Dio vogli serrar la porta a tutti quelli che hanno per vigor di forze umane voluto tentar questa impresa, e mostrarla ad un frate povero e scalzo. E cosí cominciò ad entrar nella terra dentro, il quale, per trovar l'entrata tanto ben preparata, fu molto ben ricevuto. E perché quello che gli è successo in tutto il viaggio egli lo scrisse sotto la instruzione che io li detti per far questo camino, non mi estenderò piú avanti, ma trascriverò a Vostra Maestà quanto per lui fu notato.
     
     
     
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      Relazione del reverendo fra Marco da Nizza
     
      Fra Marco da Nizza parte da Culnacan, e, gionto a Petatlan, riceve molte cortesie da quegli Indiani. Di quivi partito, avuta relazione di molte isole e d'un paese grande abitato da gente civile, perviene a Vacupa. Mentre ivi dimora, gli è dato relazione di Cevola, e dello stato delle sette città, e d'altre provincie e isole ricche di perle, quali corrano a tramontana dietro la costa.
     
      Con l'aiuto e favor della sacratissima Vergine Maria, nostra Signora, e del serafico nostro padre san Francesco, io fra Marco da Nizza, professo dell'ordine di San Francesco, per esecuzione dell'instruzione di sopra contenuta dell'illustrissimo signor don Antonio di Mendozza, viceré e capitano generale per sua Maestà nella Nuova Spagna, parti' dalla villa di San Michiel della provincia di Culnacan venerdí alli 7 del mese di marzo 1539, avendo per compagno fra Onorato e menato meco Stefano di Dorante, negro, e alcuni Indiani di quelli che 'l detto signor viceré ha fatto liberi, e li comprò per questo effetto, li quali mi consignò Francesco Vazquez di Coronado, governator della Nuova Galizia, e con altra gran quantità d'Indiani di Petatlan e della villa che si chiama del Cuchillo, che può esser da cinquanta leghe da Petatlan, li quali vennero alla valle di Culiacan mostrando grandissima allegrezza per averli certificati gl'Indiani liberati, che 'l detto governator mandò avanti a farli a saper la sua libertà, che non si doveva far piú alcuni schiavi di loro, né farli guerra né mal trattamento alcuno, dicendoli che cosí vuole e ordina sua Maestà. E con questa compagnia ch'io dico presi il mio cammino, fin ch'io arrivai al popolo di Petatlan, trovando nel cammino grandi ricevimenti e apparecchi da mangiar, con rose e fiori e altre cose di questa qualità, e case che mi facevano di creta con rami infrascati, in tutte le parti dove non erano abitazioni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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