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      Io donai loro di quelle semenze, ringraziandogli molto del buon trattamento che avean fatto al mio Spagnuolo, ed essi mi pregarono che lo volesse lasciare con loro: il che gli concessi io fin alla mia tornata, ed egli vi rimase molto contento fra loro. In questo modo me ne montai il fiume, conducendo con meco quel vecchio, il quale mi riferí che erano venuti due Indiani da Cumana a domandar de' cristiani, e che egli aveva risposto che non gli conosceva, ma che ben conosceva il figliuolo del sole, e che l'avevano persuaso che si fosse unito con esso loro per uccider me e i miei compagni. Io gli disse che mi dessi due Indiani, e che gli andassero a dire come io andrei a trovarli, e volevo la sua amistà, ma che se essi all'incontro volevano guerra, che io gliela faria di modo che saria loro dispiaciuto. E cosí andavo fra tutta quella gente, e alcuni mi venivano a dire perché non davo loro la croce, come avevo fatto agli altri, e cosí gliene davo.
     
     
      Smontano in terra e veggono che i popoli adoravano la croce che gli avevano data. Da un Indiano fanno dipingere quel paese, mandano una croce al signor di Cumana, e discende a seconda del fiume giungono alle navi. Dell'errore che presero i pilotti del Cortese in situare quella costa.
     
      L'altro giorno volsi saltar in terra a vedere certe capanne, e trovai molti fanciulli e donne con le mani giunte e inginocchiati innanzi ad una croce che io gli avevo data. Quivi giunto che fui, feci il medesimo anch'io, e parlando col vecchio mi cominciò a dar informazione di piú gente e piú terre che egli sapeva.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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