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      In questo passò un spacio di venti giorni, che non venne oro, in capo delli quali portorono otto cantari fatti d'oro, che sono come pignatte grandi, con molti altri vasi e altre piastre.
      Allora intendemmo come questo cacique aveva preso Cusco, suo fratello di padre, ma non di madre, qual era maggior signor di lui. E il medesimo Cusco, venendo condotto preso, seppe come li cristiani avevano preso suo fratello Atabalipa, e disse a quelli che lo menavano: "Se io vedessi li cristiani io saria signore, per questo ho gran desiderio di vedergli; e io so che mi vengono a cercare, e che Atabalipa ha lor promesso gran quantità d'oro che io avevo per dar loro, ma io gli daria quattro volte tanto e loro non mi ammazzeriano, come penso che costui farà". Subito che Atabalipa intese quel che suo fratello Cusco aveva detto, ebbe gran paura che, sapendo questo, li cristiani non lo facessino subito morire e facessino signor suo fratello. Per questo comandò che subitamente fusse morto, e cosí fu fatto, che non li giovò il molto timor messo ad Atabalipa dal governatore, quando seppe che un suo capitano lo tenea prigione, con dirgli che non lo lasciasse ammazzare, ma che lo facesse venir al loro alloggiamento. Atabalipa si pensava esser signore perché aveva conquistato quel paese, e pochi giorni avanti, in una provincia che si chiama Gomacuco, aveva fatto morir assai gente e aveva preso un altro suo fratello, qual aveva giurato di bever con la testa del detto Atabalipa: ma, per il contrario, Atabalipa bevea con la sua, il che io viddi, e tutti quelli che si trovorno con il signor Hernando Pizarro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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