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      In questi dí, come seppe il cacique che volevano portar via l'oro del paese, comandò molte genti per molte parti, alcuni che venissero contra li cristiani che andavano ad imbarcarsi, e altri per venir contra il campo del governatore, per veder se poteva esser liberato: e questa era una gran moltitudine di gente, però la maggior parte veniva per forza o per tema che avevano. Come il signor governator fu di tal cosa informato, parlò al cacique adirato, dicendogli che li portamenti suoi erano molto tristi, poiché senza causa faceva venir gente contra di noi. Pochi giorni avanti erano venuti al nostro campo duoi Indiani figliuoli del Cusco vecchio, fratelli di Atabalipa da canto di padre e non di madre: questi vennero molto ascosamente, per timor di suo fratello. Quando il governatore seppe che erano figliuoli del Cusco vecchio, fece loro molto onore, perché nell'aspetto mostravano esser figliuoli di gran signore. Dormivano costoro appresso il governatore, perché non avevano ardimento di dormir in altra parte, per timor di Atabalipa. Un di questi era natural signore di quella terra, la quale gli rimaneva doppo la morte di suo fratello. In questi medesimi giorni vennero nuove che la gente di guerra era molto propinqua, e per tal causa noi stavamo molto vigilanti: e una notte vennero alcuni Indiani fuggendo d'un luogo che era lí vicino, dicendo che gli Indiani venivano per far guerra e che avevano rovinati loro li maizali, che sono campi dove nasce il grano del maiz, e che venivano per assaltare il campo de' cristiani, e che per questo loro venivano fuggendo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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