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      Disse di piú il cacique che l'oro che si cava di quel fiume non lo ricogliono con bateas, che sono a modo d'uno bacil da barbiere con li manichi, dove lavano l'oro nell'acqua; anzi fanno in questo modo, che mettono la terra cavata della minera in un luogo a modo d'una fossa appresso l'acqua, e con una ruota cavano l'acqua del fiume e la fanno andar in quella fossa, e cosí lavano la terra: la qual lavata levano via l'acqua e ricogliono i grani dell'oro, che sono molti e grandi. E questo io l'ho udito dire molte volte, perché tutti quelli Indiani della terra di Collao, li quali io domandavo, dicevano cosí esser la verità.
      Il governator Francesco Pizarro dette a noi che venivamo in Castiglia tutto l'oro e l'argento che era della parte della Maestà dell'imperadore. E dalla provincia del Cusco over del Perú, donde partimmo per andare ad imbarcarci alla marina, camminammo dugento leghe per terra, dove arrivati montammo in nave e navigammo per il mare del Sur fino al porto della città di Panama in quindeci giorni, dove dismontati fummo accettati con grandissima allegrezza e ammirazione di tutti, per la gran quantità dell'oro che viddero. Il signor governatore Pedrarias ci providde di tutte le cose necessarie per portar detto oro e argento quelle ottanta miglia per terra fino alla città del Nome di Dio, che è sopra l'altro mar del Nort, che vien in Spagna, come nel principio di questo libro è detto. Giunti che fummo alla città del Nome di Dio e imbarcati, venimmo all'isola Spagnuola e arrivammo alla città di San Domenico, che è nella parte dell'isola che guarda verso mezzodí: e questo viaggio facemmo in otto giorni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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