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      Usano altre bruttezze e sozzure ne' sacrificii e moschee loro, le quali hanno in gran venerazione, e vi offeriscono le lor cose migliori. Sacrificano ogni mese i lor proprii figliuoli, e del sangue di quelli ungono li volti degl'idoli e le porte delle moschee, e ne spargono anco sopra le sepolture degli altri morti: e quelli stessi che sono sacrificati vanno volontariamente a morire, ridendo e ballando e cantando, e allora chiedono questa morte, quando sono ben satolli di bere. Sacrificano medesimamente pecore. Le moschee sono differenziate dall'altre case, perché sono circondate di muro di pietra e di mattone di terra e calce ben fatto, e situate nella piú alta parte della città. Una medesima portatura e li medesimi sacrificii usano in Tumbez e in tutte quelle altre terre. Seminano presso a' fiumi, e quando par loro danno l'acque alli seminati, e raccolgono molto maiz e altre semenze e radici che essi mangiano. E in queste provincie poco vi piove.
     
     
      Andando a Caxamalca, sono avisati Atabalipa cacique aspettargli con cinquantamila Indiani da guerra per distruggerli; non si togliono del loro principiato camino, e pervengono ad una montagna di difficil salita.
     
      Il governator Pizarro caminò due dí per certe valli bene popolate, e ogni giornata dormiva in certe stanze forti e ben circondate attorno di mura di calcina e di terra: li signori di queste terre dicevano che il Cusco vecchio albergava in queste stanze, quando andava in camino per questi luoghi. Il Pizarro seguí il suo viaggio per una terra arenosa e secca, fin che giunse ad una altra ben popolata valle, per la quale discorre un furioso e gran fiume; onde, perché andava il fiume molto alto, dormí da questa parte, ma fece passare a nuoto dall'altra banda un capitano con alcuni altri che sapevano nuotare, accioché ostassero a chi fosse voluto venire a disturbare il passo: e il capitano che vi passò fu Fernando Pizarro, il quale ritrovò pacifici gl'Indiani che stavano ad una terra dall'altra parte, e alloggiò in una fortezza circondata di muro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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