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      Quivi dentro è uno appartamento compartito in otto quartieri, ed è migliore che niuno degli altri: le mura di questo appartamento sono di pietra viva, assai ben lavorate, ed è questo appartamento separatamente circundato d'un muro di sasso vivo con le sue porte; e dentro nelli cortili vi sono le sue pile d'acqua, che dall'altra parte conducevano per acquedotti per lo servigio di questa casa l'acqua. Davanti a questa piazza, dalla banda della campagna, sta con la piazza incorporata una fortezza di sassi, con una scala di marmo per la quale si monta dalla piazza nella fortezza; e dalla parte della campagna v'è un'altra picciola porta falsa, con un'altra stretta scala, senza che s'esca dal muro che circonda la piazza. Sopra questa città nel fianco del monte, onde le case de' cittadini incominciano, sta un'altra fortezza posta sopra il sasso vivo, la maggior parte del quale è tagliato e scosceso: e questa è maggior dell'altra, ed è cinta da tre muri, e vi si sale come a chiocciole. Certo che sono fortezze che non si sono vedute simili fra gl'Indiani. Fra il monte e questa gran piazza vi è un'altra piazza piú picciola, tutta circondata di stanze, nelle quali erano molte donne per il servigio d'Atabalipa. Prima che s'entri in questa città vi è una casa cinta intorno d'un muro di calce e terra, e v'è un bel cortile con molti alberi posti a mano: questa casa dicono che è del Sole, perché in ogni terra fanno al Sole le loro moschee, benché in questa città anco molte altre moschee siano, che per tutta la contrada sono in molta venerazione tenute: e quando v'entrano, si cavano le scarpe e le lasciano su la porta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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