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      Si vidde in questa fusione una cosa molto notabile, che vi fu tal giorno che si fonderono 80 mila castigliani d'oro, e se ne fondevano ordinariamente 50 e 60 mila. Questa fusione fu fatta dagl'Indiani, perché fra loro sono grandi argentieri e fonditori, e con nuove foggie fondevano.
      Non resterò io qui di dire i prezzi che in questa contrada si sono vendute e comprate varie robbe, benché siano stati cosí alti e molti nol crederanno: e io posso con verità dirlo e affermarlo, poiché l'ho visto e v'ho comprate alcune cose. Fu venduto un cavallo 1500 castigliani d'oro, e altri tre ne furono venduti 1300 l'uno: e il prezzo lor comune e ordinario era 1500, e non si ritrovavano a questo prezzo. Un vaso di vino di fino a sei boccali fu venduto 60 castigliani d'oro, e io comprai quattro bocali di vino 40 castigliani. Un paio di borzachini si vendeva trenta o quaranta castigliani, un paio di calze altretanto, una cappa cento castigliani e dugento anco, una spada quaranta o cinquanta, un capo d'aglio mezzo castigliano, e a questo modo tutte l'altre cose. Un quaderno di carta per scrivere valeva dieci castigliani, e io comprai dodeci castigliani poco piú di mezza oncia di zafferano guasto e tristo. Assai ci sarebbe che dire, volendo riferire li gran prezzi e incredibili a' quali tutte le cose vi si vendevano, e in quanto poco prezzo era tenuto l'oro e l'argento. In effetto la cosa venne a tale che, se uno doveva dar qualche cosa ad un altro, li dava un pezzo d'oro in massa, senza altramente pesarlo, e se ben non li dava il doppio di quello che li doveva, non se ne curava e lo stimava poco; e andavano di casa in casa i debitori con uno Indiano carico d'oro, cercando i lor creditori per pagarli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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