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      Ora avvenne che, ritornandosene que' nostri licenziati in Spagna, veduto da lui che se ne portavan l'oro cavandolo fuor del suo paese, guardando come era stato dinanzi cosí gran signore che possedeva tutte quelle provincie con le ricchezze che v'erano senza contrasto alcuno, non ponendo mente alle giuste cause per le quali n'era stato privato, aveva dato ordine che certa gente, che per ordine suo era stata fatta nel paese di Guito, venissero assaltare gli Spagnuoli che erano in Caxamalca una notte ad un'ora concertata in cinque parti, assaltandogli negli alloggiamenti loro, mettendo fuoco per tutto dove avessero potuto. Erano in questo tempo fuor di Caxamalca trenta Spagnuoli o piú, che erano andati alla città di San Michiele per imbarcar l'oro di sua Maestà, e credendo che, per esser questi similmente pochi, gli fosse stata gran facilità d'uccidergli, prima che si potessero riunire con quelli di Caxamalca; di che fu fatta informazione lunga di molti caciqui e delli suoi medesimi principali, che tutti senza timore, tormenti o minaccie spontaneamente dissero e confessarono questa congiura, come venivano cinquantamila uomini di Guito e molti Caribbi dentro in terra, e che in tutti i confini di quella provincia era gente in arme in grosso numero, che, per non poter sostentarsi delle vettovaglie cosí insieme, s'erano divisi in tre o quattro parti, e cosí spartiti erano tanti che, non trovando da vivere a bastanza, coglievano il maiz loro verde e lo seccavano, perché non gli mancasse vettovaglia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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