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      Fatta questa provisione, e ordinata la gente che aveva d'andare con il governator alla via del Cusco, che erano cento cavalli e trenta pedoni, comandò ad un capitano che con 60 da cavallo e alcuni pedoni andasse innanzi per far rifare i ponti ch'erano abbrucciati; e il governatore in tanto rimase per dar ordine a molte cose convenienti per la città e la republica, che aveva da lasciare quasi coloniata, e per aspettare la risposta di duoi cristiani che aveva mandati alla costa del mare per vedere i porti e poner in essi delle croci, perché s'alcuno venisse riconoscesse il paese.
     
     
      Descrizione delli ponti quali costumano gl'Indiani fare sopra i fiumi per passare; e del difficile viaggio fatto dagli Spagnuoli nell'andare al Cusco; e del giungere a Panarai e Tarcos, città degl'Indiani.
     
      Si partí questo capitano il giovedí con quelli che l'avevano da seguire, e il governatore col resto della gente e Chilicuchima e la sua guardia il lunedí da mattina che seguí poi, tutti bene in punto d'arme e di tutte le cose necessarie, per esser il viaggio ch'avevano a fare lungo; e restar tutte le bagaglie in Xauxa, perché non era espediente di portarsele con esso loro a questa impresa. Camminò il governatore duoi giorni per una valle al basso per la riva del fiume di Xauxa, ch'era molto dilettevole e popolata di molti luoghi, e il terzo giorno arrivò ad un ponte di rete che è sopra il medesimo fiume, il quale avevano brucciato i soldati indiani doppo che essi v'eran passati: ma già il capitano che era andato innanzi l'aveva in quel punto finito di rifare dalle genti del paese.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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