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      Ha li denti a modo d'una sega acuti, duri e bianchi, simili a quelli del lupo; gli occhi risplendono e si fanno di mille colori; non ha orecchie, ma nel luogo di quelle alcuni buchi, sí piccoli che appena si veggono. La testa è picciola a proporzione della grandezza del corpo.
     
      [vedi figur_33.gif]
     
      Ha due a modo di braccia o piedi nella parte davanti con cinque deta, sí come ha l'orso, che si piegano, con l'unghie acute. È animal che si può domesticare, e dice averne veduti di domestici nelle case, che scendevano e salivano le scale. Dorme molto e profondamente, di sorte che si sente roncheggiar da lungi; appresso il mare sopra il lito se ne veggono molti, che dormono distesi al sole. La carne sua è molle e spugnosa e si liquefà tosto, e per questo ella sazia molto e fa venir nausea, per esser di strano odore; pur è gustata da coloro che abitano lontano dalle marine, ma dalli vicini e sopra il mare non è guardata né tocca. Le sue pelli sono molto stimate, e appresso gli antichi ne portavano le cinture, percioché avevano opinione di non poter esser percossi dalla saetta avendole intorno. E scrive il sopradetto gentiluomo aver osservato spesse fiate in alcune pelli de' detti vecchi marini, le quali esso avea in casa, che, soffiando il vento da sirocco, il pelo si sollevava e si faceva crespo, e con li venti da tramontana s'abbassava e faceva piano.
     
      [vedi figur_34.gif]
     
      Scrive ancora il medesimo messer Guielmo che se ne trovano nelle fattezze del corpo alquanto differenti dal predetto: nientedimanco sono vecchi marini, e nell'Indie occidentali chiamansi lupi marini.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Guielmo Indie