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      Vi sono animali in grandissimo numero, come cervi, daini, lupi cervieri e altre sorti, quali pigliano con lacci e archi, che sono le loro principali armi. Le freccie che usano sono con grande eccellenzia lavorate, e nell'estremità di quelle pongono per ferro smeriglio, diaspro, duro marmo e altre taglienti pietre, delle quali si servono per ferro in tagliar alberi e fabricar le loro barchette d'un sol fusto di legno, con mirabile artificio concavo, nelle quali commodamente vanno dieci e dodeci uomini: i lor remi sono corti e nell'estremità larghi, e adoperangli in mare senza pericolo alcuno, e solamente con forza di braccia, con tanta velocità quanto a lor piace. Vedemmo le loro abitazioni in forma circulare, di dieci in dodeci passi di circuito, fabricate di semicirculi di legno, separate l'una dall'altra senza ordine d'architettura, coperte con tele tessute di paglia sottilmente lavorate, che da vento e pioggia si difendono. E se avessero l'ordine del fabricare e la perfezione degli artificii come abbiamo noi altri, non è dubbio alcuno che anco loro non conducessero grandi e superbi edificii, imperoché tutto il lito maritimo è pieno di pietre vive trasparenti e alabastri, e per tal causa è copioso di porti e recettacoli di navilii. Mutano le dette case d'uno in altro luogo, secondo la commodità del luogo e tempo che in quelle vogliono dimorare, e, levando solamente le tele, hanno in un istante fabricate altre abitazioni. Dimorano in ciascuna padri e famiglia in grandissimo numero: in alcuna vedemmo 25 e 30 anime.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486