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      Queste isole hanno la miglior terra che mai v'abbiamo veduto, imperoché un campo di quella vale piú che tutta la terra nuova. Noi la trovammo tutta piena di begli arbori, praterie, campagne di formento salvatico, piselli in fiore, cosí spessi e belli come si sariano potuti veder in Bertagna, che parevano esser stati seminati per lavoratori; v'erano ancora gran quantità d'uve crespine, fragole, rose incarnate, petresemolo, e altre erbe di buono e grande odore. All'intorno di detta isola vi sono molte gran bestie, come gran buoi, che hanno duoi denti in bocca come d'elefante, e vivono anche nel mare. Noi ne vedemmo una che dormiva a riva dell'acqua, e andammo verso d'essa con le nostre barche pensando di pigliarla, ma subito che ci sentí si gettò nel mare. Vi vedemmo similmente orsi e lupi. Questa isola fu chiamata l'isola di Brion; nel contorno d'essa vi sono paludi grandi verso scirocco e maestro. Io penso, per quello che ho potuto comprendere, che vi sia qualche passaggio fra la Terra Nuova e la terra di Brion: se cosí fusse, sarebbe una grande abbreviazione cosí del tempo come eziandio del cammino, se si trovasse perfezione in questo viaggio. A quattro leghe di detta isola v'è la terra ferma verso ponente garbin, la quale pare che sia come una isola, circondata da isolette di sabbioni. Vi è un bel capo, qual chiamammo capo del Delfino, percioché quivi è il principio delle buone terre. Alli ventisette di giugno noi circondammo dette terre, quale risguardano verso ponente e garbino, e paiono da lungi esser colline o monti di sabbione, percioché sono terre basse e di poco fondo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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