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      Avendo egli finito, li mostrammo una manara, fingendo di volergliela dar in cambio della sua pelle: a che egli attese, e cosí a poco a poco si accostò a riva delle nostre navi. Ma un de' nostri compagni, che era dentro il battello, messe la mano sopra la barca, e subito saltò dentro con 2 o 3 altri, e subito lo costrinsero ad entrare nelle navi. Del che restorno tutti attoniti, ma immediate il capitano gli assicurò che non arebbero male alcuno, mostrando loro gran segno d'amorevolezza, facendogli mangiare e bere con grande accoglienza. Dipoi li fu mostrato con segni che detta croce era stata piantata per far dar segno e cognoscenza come s'avesse da entrar in detto porto, e che noi volevamo ritornar quivi presto, e porteremmo delli ferramenti e dell'altre cose; e che volevamo menare con noi due de' suoi figliuoli, e che dipoi li ritorneremmo in detto porto. E cosí vestimmo due de' detti suoi figliuoli di due camicie e saii di colore e berrette rosse, mettendo a ciascuno una catenella d'ottone al collo: delle quali cose si contentarono molto, e dettero li suoi vecchi panni a quelli che ritornavano indietro. Poi donammo alli tre che rimandammo a ciascuno un manaretto e de' coltelli, del che ebbero allegrezza grande. Essendo costoro ritornati a terra e detto le nuove agli altri, circa a mezzodí ritornarono sei barche a riva della nave con 5 o 6 uomini per una, quali venivano per dir a Dio alli duoi che avevamo ritenuti, e li portorono del pesce, facendoci molte parole che non intendevamo, con dimostrarci che non leverebbono via detta croce.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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