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      Il martedí seguente, a' 5 del detto mese, facemmo vela e ci partimmo col galione e barche per ritornar alla provincia di Canada, al porto Santa Croce, nel qual erano restate le nostre navi. E il 7° giorno venimmo a mettere per mezzo d'un fiume, il qual viene di verso tramontana ed entra nel fiume, nell'entrar del quale vi sono quattro picciole isole, piene di belli arbori: il qual fiume noi chiamammo il fiume di Fouez. Ma perché una di queste isole si stende in detto fiume e vedesi di lontano, fece il capitano piantar una bella croce grande sopra la punta di quella, e comandò che s'apparecchiassero le barche per andar in su col flusso, cioè col crescer dell'acque, e veder la qualità di detto fiume: il che fu fatto, e navigammo quel giorno all'insú di detto fiume. Ma perché fu trovato di nulla importanza, e anco non v'era fondo, ritornammo e facemmo vela per andar in giú.
     
     
      Come noi arrivammo in detto porto di Santa Croce e in che essere trovammo le nostre navi, e come il signor del paese venne a visitar il nostro capitano e il capitano lui, e d'alcuni costumi di quelle genti in particolare.
     
      Il lunedí 11 d'ottobre arrivammo a detto porto Santa Croce, nel qual erano le nostre navi, e trovammo che li padroni, con li marinari li quali quivi erano restati, avevano fatto uno steccato dinanzi le dette navi, tutto quanto chiuso di pezzi grandi di legno piantati diritti, legati e giunti tutti insieme; dipoi avevano munito detto steccato tutto quanto attorno d'artiglieria e d'ogni altra cosa necessaria per difendersi contra la possanza di tutto il paese.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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