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      Quella seguente notte vennero dinanzi le nostre navi (essendo però il fiume fra noi in mezzo) battendo, gridando e urlando tutta la notte come lupi, gridando tuttavia "Agouhanna", pensando parlar con lui: il che non volse il capitano per allora, né anche il dí seguente sino intorno mezzogiorno, per il che ne facevano segni che noi gli avevamo appiccati e uccisi. E intorno da mezzogiorno ritornorono in un tratto cosí gran numero in una frotta come mai gli vedemmo, andando dentro del bosco a nascondersi, eccetto alcuni di loro, quali cridavano e chiamavano ad alta voce Donnacona che parlasse loro. Il capitano allora comandò che facessero montar detto Donnacona in alto per parlar con loro, e dissegli che stesse di buona voglia, che dopo ch'avrebbe parlato col re di Francia, e narratoli quello ch'aveva veduto in Saguenay e altri paesi, che ritornerebbe fra dieci o dodeci lune, e che 'l re li farebbe un gran presente. Delle qual cose Donnacona fu molto allegro, e parlando con gli altri glielo disse, il quale ne fecero tre maravigliosi cridi in segno d'allegrezza: e allora detto Donnacona e il popolo fecero molti ragionamenti tra loro, i quali non è possibile descrivere per mancamento d'interpreti. Il capitano disse a Donnacona che gli facessi venire sicuramente dall'altra riva, per poter meglio ragionar insieme, e ch'egli gli assicurasse; il che fece Donnacona, e sopra di questo venne una barca piena de' principali alla banda delle navi, i quali cominciorono di nuovo altri ragionamenti e dicerie, dando lode al capitano; e li fecero un presente di 24 collane d'esurgni ch'è la piú grande e piú preziosa ricchezza ch'abbino in questo mondo, imperoché le stimano piú che oro e argento.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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