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      Quella sera descendemmo a terra, dove trovammo gran moltitudine di lepri, e ne pigliammo molti: per il che la chiamammo l'isola de' Lepri. La notte il vento si levò contrario con fortuna grande, di sorte che fummo constretti di voltar verso l'isola de' Nosellieri, donde eravamo partiti, percioché non v'era altro passaggio tra dette isole. Qui dunque ci fermammo sino alli 21 del detto mese, che venne buon vento, e tanto facemmo navigando che passammo sino ad Honguedo, il qual passaggio per fin ad ora non era stato scoperto, e facemmo scorrer sino al traverso del capo di Prato, che è il cominciamento del porto del Calor: e perché il vento era buono e convenevole, navigammo tutto il dí e la notte senza fermarci, e il dí seguente arrivammo nel mezzo dell'isola di Bryon, il che non avevamo animo di fare per abbreviar la strada. E sono queste due terre poste a scirocco e maestro, quarta di levante e ponente, e v'è distante dall'una all'altra cinquanta leghe; ed è detta isola a gradi 47 e mezzo di latitudine.
      Il giovedí 26 del detto mese, giorno e festa dell'Ascensione di nostro Signore, noi traversammo per andar ad una terra e sabbione di basse arene, quali sono verso garbino da otto leghe di detta isola di Bryon, sopra delle quali vi sono di gran campagne piene d'arbori e terre, e anco un mar chiuso, del qual non vedemmo adito alcuno né apertura per entrarvi. Il venerdí seguente, ventisette del detto mese, percioché 'l vento si mutava nella costa, ritornammo a detta isola di Bryon, dove stemmo sino al primo di giugno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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