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      E volse Dio che nel partirsi gli cascò un lenzuolo, ond'io, levatomi del palanchino, tolsi detto lenzuolo e me gli rivoltai dentro. E in questo i miei fachini furono tanto da bene che tornarono a trovarmi, non sperando io in loro tanta bontà, percioché, essendo essi pagati (che cosí si usa di pagargli inanzi tratto) e avendoli dati in Ancola sette pagodi, non sperava piú di rivederli; ma avevo determinato di cavar la canna delle gioie del palanchino e, mostrando di servirmene per bordone, condurmi a piedi a Goa. Ma la fedeltà di quelli uomini mi cavò di questo travaglio, e mi portarono in quattro giorni a Goa; nel qual tempo la feci molto stretta del mangiare, perché non m'era restato né dinari, né oro, né argento, né pagodi, né moneta, e mangiava solo qualche cosa che per compassione mi era data dai fachini; ma, giunto in Goa, gli pagai ogni cosa onoratamente. Di Goa mi parti' per Cochin, qual è pareggio di trecento miglia, e tra l'una e l'altra di queste due cittadi sono molte fortezze de' Portoghesi.
     
     
      Onor, Mangalor, Barzelor e Cananor.
     
      La prima fortezza de' Portoghesi che si trova per andar da Goa a Cochin si chiama Onor, qual è posta nel paese della regina di Batecala, tributaria del re del Bezeneger: qui non si fa trafico alcuno, ma è solo di spesa per il capitano e presidio che vi si tiene. Passata questa s'arriva in Mangalor, picciola fortezza e di poco negozio, di dove si cavano poca quantità di risi; indi si va alla fortezza di Barcelor, picciola, ma se ne cava assai risi per Goa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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