Pagina (1246/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Concludo che non è in terra re di possanza maggiore del re del Pegu, percioché ha sotto di sé venti re di corona e ad ogni suo volere può mettere in campagna un milion e mezo d'uomini da guerra, tutti del suo stato; cosa che parerà dura da credere, rispetto a considerare la vettovaglia che faria bisogno a mantenere cosí gran numero di gente, ma chi sa la natura di quelle nazioni facilmente la crederà. Ho veduto coi proprii occhi ch'essi mangiano di quante sorti d'animali è sopra la terra, sia pur sporco e vile se sa essere tutto fa per la lor bocca, sina i scorpioni e le serpi, e di piú d'ogni erba si pascono, onde ogni grosso esercito, pur che non li manchi acqua e sale, in un bosco si mantenerebbe lungo tempo di radici, di fiori e di foglie degli arbori; portano del riso per viaggio come per confetto.
      Non ha il re del Pegu potere alcuno in mare, ma in terra di gente, di paese, d'oro e d'argento avanza di gran lunga la possanza del Turco; tiene alcuni magazeni pieni d'oro e d'argento, e ogni giorno ve n'entra e mai non se ne cava, ed è signore delle minere de' rubini, de' safili e delle spinelle. Appresso il palazzo regio è un tesoro inestimabile, del qual par che non se ne facci conto, rispetto che sta in luogo dove puol andare ciascuno a vederlo ad ogni sua voglia. È questo luogo una gran piazza, d'ogni intorno serrata di muro, con due porte, le quali di giorno sempre stanno aperte; in questa piazza sono quattro case indorate e coperte di piombo, in ciascuna delle quali sono alcuni pagodi, cioè idoli, grandi e di gran valuta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Pegu Pegu Turco