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      Spedita finalmente a questo modo la roba di doana, il mercadante se la fa portare a casa e ne può disporre a sua voglia. Sono in Pegu otto sensari del re, che si chiamano tareghe, li quali sono obligati di far vendere tutte le mercanzie che vanno a Pegu per il prezzo corrente, volendo però i mercadanti a quel prezzo allora vendere, e hanno per lor provisione dui per cento d'ogni mercanzia, ma sono obligati far buone le ditte, perché il mercadante vende per sua mano e sotto la sua fede, e molte volte non sa a chi si dia la roba, ma perder non può, perché il sensaro è obligato in ogni caso a pagar lui. E se il mercadante vende senza adoperar questi sensari, bisogna nondimeno che li paghi li dui per cento, e corre qualche pericolo del pagamento, ma questo rare volte occorre, percioché la moglie, i figliuoli e i schiavi sono al creditor obligati; e come passa il termine del pagamento può il creditor pigliare il debitor per mano e menarlo a casa sua e serrarlo in un magazeno, onde subito pagano; e non si trovando da pagare, può il creditore pigliarsi la moglie, i figliuoli e i schiavi del debitore, che tale è la legge di quel regno.
      Corre in questa città e per tutto il regno del Pegu una moneta che chiamano ganza, fatta di rame e di piombo; non è moneta del re, ma ogn'uomo ne può far battere, pur che abbia la sua giusta partison, perché se ne fa anco di falsa, con assai piombo, e questa non si può spendere. Con questa ganza si compra l'oro, l'argento, i rubini, il muschio e ogn'altra cosa, né altro dinar corre tra loro, e l'oro e l'argento e mercanzia, e vale ora piú ora manco, come l'altre merci.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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