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      Il seno era steso al dritto in mare verso ostro.
      21 detto gettamo l'ancora dinanzi al continente, e noi andammo co' marinari di Giovanni di Cornelio al lato orientale di quella terra per trovar savorna. E tornando con la savorna alle navi di nuovo vedemmo un altro orso bianco, che nuotava verso la nostra nave, il che fu cagione che lasciando il nostro servizio smontassimo nella scaffa, e cosí parimente i marinari di Giovanni di Cornelio, e spingendo co' remi la barca seguitassimo l'orso, il quale, toltali la strada dal continente, spingevamo in fuori e perseguitavamo mentre nuotava verso l'altro mare. E perché la nostra barca andava troppo lenta, tiramo fuori anco il battello per seguitar piú presto il corso, ma quello era già nuotato quasi un miglio in mare; nientedimeno con la maggior parte de' marinari e con tre barche lo seguitammo, e ci affaticamo assai in bastonarlo e ferirlo, sí che avevamo rotto la maggior parte delle arme. Quegli una sola volta pose l'unghe nel nostro battello, sí che vi lasciò anco il segno, e ciò nella prora, che se cosí avesse posto il piede nella banda forse l'avrebbe travolto, cosí robuste e forzate aveva l'unghie. Finalmente, avendolo buona pezza stancato, tra tutte tre le barche lo vincemmo e l'uccidemmo, e tirato nella nave lo scorticammo: e fu la sua pelle lunga 13 piedi.
      Dipoi col nostro copano o battello navigammo quasi un miglio verso il continente, ove trovammo un commodo porto e buon fondo e saldo, ma dalla parte orientale era il fondo arenoso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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