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      15 detto sereno ancora, e allora non avevamo piú legna in casa, ma fuori intorno la casa ne erano delli cumuli, ma a fatto dalla neve coperti, onde con gran fatica bisognò gettar co' pali via la neve e cavarne fuori: il che a due alla volta facevamo e presto, perché non bisognava star troppo fuori per l'indicibile e insopportabil freddo, benché avessimo la testa coperta di pelli di volpi e due vesti indosso.
      17 fu anco sereno, ma talmente eccessivo freddo che tra noi dicevamo: "Se una botte di Gant piena d'acqua stesse una sol notte di fuori, si agghiacciarebbe del tutto".
      18 decembre, perseverando il freddo, sendo il ciel sereno, andammo sette alla nave a vedere come stava, ed entrati sotto la coperta turammo tutti i fori, stimando di trovar delle volpi, ma non ne vedemmo niuna. E andati nel largo a basso, battuto fuoco per veder se era cresciuta l'acqua, trovammo quivi una volpe, la qual portata a casa la mangiammo; ma vedemmo che in quei 18 giorni che non eravamo piú stati alla nave l'acqua era cresciuta un deto grosso (benché non era acqua, ma ghiaccio, che cosí come cresceva s'indurava) e i vascelli ancora ne' quali si conservava l'acqua portata d'Ollanda erano agghiacciati fino al fondo.
      19 detto, spirando ostro, fu sereno cielo; perciò si rallegravamo che il sole aveva già passato la metà del suo corso, sí che a noi faceva ritorno, il quale molto desideravamo, percioché ci era molto increscevole l'assenza di cosí illustre e grata creatura di Dio, che tutto il mondo nutrisce e allegra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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