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      2 gennaro spirò similmente ponente cosí rigido, menando gran tempesta e neve e freddo, sí che per quattro o cinque giorni non potemmo por fuori il capo. E avevamo quasi consumato tutte le legna che erano in casa, nientedimeno temevamo ad uscir di casa per portarne, percioché era cosí grande e cosí acerbo il freddo, che niuno poteva durar fuori. Pur cercando diligentemente trovammo alquante tavolette, le quali spezzamo, e appresso fendemmo un zocco nel quale solevamo pestare il pesce indurato, aiutandoci con quello che potevamo.
      3 detto, durando pur la neve e il freddo intensissimo, stammo ancora in casa serrati, avendo a pena legna da far fuoco.
      4 detto, continuando l'istesso tempo, convenimo star chiusi, ma per saper che vento faceva cacciammo fuori del camino una mezza asta con un poco di ala di tela legata per banderola; ma fu necessario di veder subito onde veniva il vento, che tanto tosto che fu messa fuori la banderola subito s'indurò al paro dell'asta, né si poteva volgere, perciò l'uno all'altro diceva: "Che crudel freddo deve esser di fuori".
      5 genaro, addolcitosi alquanto l'aere, di nuovo aprimo la porta per poter uscire, e portammo fuori ogni immondizia e sporchezzo che s'era raccolto per quel tempo che stammo chiusi, e apparecchiato il tutto portammo dentro delle legna e le fendemmo, spendendo in ciò tutto quel giorno, per aver in pronto poi quanto facesse di bisogno, temendo esser di nuovo rinchiusi. E perché nel nostro portico vi eran tre porte e la casa era tutta sepolta nella neve, levammo via la porta di mezzo, e fuori della casa cavammo una gran fossa nella neve a guisa d'una volta o d'una cella, nella quale andavamo ad orinare e far altri nostri bisogni, e gettavamo tutte le immondizie.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486