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      Essendo adunque tutto il giorno occupati a ciò preparare, ci venne in memoria che era vigilia de' tre Magi, perciò richiedemmo il nostro nocchiero che quel giorno tra tante miserie ci fusse concesso di star allegri, e per ciò ci volesse conceder quella parte di vino che si soleva dar in due giorni, che anco noi avremmo posto in commune quello che si sparmiavamo: cosí quella notte ci ricreammo alquanto e celebrammo la notte della Pifania. Aggiungemmo due libre di farina, la quale era destinata ad incollar le carte, della quale facemmo delle lasagne con l'oglio, e le cocemmo nella fressora e ogniuno mangiò del biscotto bianco in suppa in vino, parendoci di esser a casa nostra e tra parenti e amici, né stammo meno allegri che se a casa fussimo stati invitati ad uno buon banchetto, cosí ci parve saporita. Partimmo anco e distribuimmo le nostre carte o polize dove erano scritti li nomi de' carichi e ufficii, e al nostro contestabile toccò quella per la quale era dichiarato re della Nuova Zembla, la quale si stende in lunghezza tra l'un mare e l'altro dugento miglia.
      6 detto, sendo sereno, usciti di casa riparammo le trappolle per le volpi, le quali ci erano come per selvaticine; e cavammo una gran fossa nella neve, sotto la qual erano sepolte le legna da fuoco, la qual cavammo in modo di arco o di volta, dalla quale potevamo cavar legna quando ci faceva bisogno.
      7 fu aere crudo, con neve e freddo grande, onde non picciol tema ci assalse di dover di nuovo rimaner chiusi in casa.
      8 fu di nuovo sereno, perciò di nuovo si apparecchiarono le trapolle per la nostra caccia, della quale eravamo molto desiderosi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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