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      19 tramontana ci apportò serenità, ma il pane cominciava a sminuirsi, perché i vascelli non erano di giusto peso, perciò il misurato bisognava che scemasse non poco; onde quelli che avevano sparagnato del misurare allora lo usavano, e alcuni de' nostri col sereno andando alla nave ne toglievano di nascosto uno o due biscotti del vascello scemato, il quale disegnavano di serbare in caso di necessità.
      20 fu nuvolo, ma aere tranquillo; pur stammo in casa, e fendemmo delle legna per far fuoco, e rompemmo anco alquanti vascelli vuoti, gettando sopra il tetto i cerchi di ferro.
      21 fu sereno. La presura delle volpi si cominciò a scemare, il che ci fu come un pronostico che presto avremmo veduto degli orsi, come poi vedemmo con esperienza, perciò che tanto che gli orsi stettero ascosi comparvero, e poi cominciarono a venir piú rare, quando cominciarono a venir gli orsi.
      22 fu anco serenità; perciò di nuovo uscimmo di casa a trar le palle, e vedendo accrescer la luce del giorno dissero alcuni che presto si vederebbe il sole, a' quali disse Guglielmo di Bernardo che a pena fra due settimane sarebbe apparso.
      23, sendo anco sereno, andammo quattro alla nave, confortandoci l'un l'altro e rendendo grazie a Dio che fusse già passata la parte piú fredda del verno, sperando che ci avrebbe concesso vita acciò che, ritornando alla patria, potessimo tutte queste cose riferire. Entrati nella nave osservammo che l'acqua cresceva, e togliendo ognuno uno o due biscotti tornammo a casa.
      24 di genaro, sendo sereno il cielo, io e il nostro patrone di nave, Giacomo Henscherch, e un terzo andammo verso il lito del mare dal lato australe della Nuova Zembla, ove contra la nostra opinione io prima di tutti vidi i raggi del sole: perciò subito tornammo a casa per riferir ciò a Guglielmo di Bernardo e agli altri compagni per lieta novella.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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