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      3 detto, spirando levante, di nuovo fu il ciel sereno, ma dipoi molto nubiloso, sí che non potevamo vedere il sole, né ci allegravamo troppo, facendosi maggior nuvolo che la vernata non avevamo veduto; ma, cavata per la porta la neve, portammo dentro le legna che erano appresso la porta, che con gran difficultà ci convenne cavare di sotto la neve.
      4 di nuovo aere crudo, con un gran refluo di neve dalla quale fummo di nuovo chiusi; ma però non spendemmo tanta fatica in aprir la porta ogni tratto, ma quando la necessità ci astringeva ad uscire, per il camino uscendo, fatto quello che ci bisognava, per quello ritornammo dentro.
      5, spirando levante e spingendo un gran carico di neve, fu aere crudele, che ci serrò in casa e ci serrò ogni uscita fuori che per il camino. Quelli che non potevano uscire facevano dentro li loro negocii come potevano.
      6, durando l'istesso rigore con tempesta e neve, sendo già assuefatti ad uscir per il camino, il che ad alcuni de' nostri era facile, non prendevano piú quella fatica di cavar ogni giorno la neve via dalla porta.
      7, continuando l'istesso tempo con neve, ci bisognò ancora star in casa, il che ci era piú noioso che inanzi, quando ci era tolto il sole; ma ora, avendolo veduto e gustato il suo dolce aspetto, ci rincresceva grandemente il dover restar di lui privi.
      8 detto, spirando maestro, cominciò a mitigarsi l'aere e farsi sereno, e allora vedemmo il sole levar in ostro siroco e tramontar in garbino, secondo però il quadrante che avevamo fatto in casa di piombo e avevamo quivi drizzato al giusto meridiano; altrimenti secondo il nostro quadrante commune vi era differenza di due intieri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486