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      4 detto, benché spirasse l'istesso vento, fu buon tempo. Quel giorno cinque di noi andati alla nave la trovammo serrata da maggior quantità di ghiaccio che inanzi, percioché a mezo marzo era lontana dall'acqua aperta solamente passa 75, e adesso era circondata da piú di 500 passa di ghiaccio in grumi alti a guisa di monti, sí che non picciol timore si comprese, come potessimo tirar la scaffa e il battello fino all'acqua quando fussimo per partire. La notte di nuovo un orso venne alla casa, ma, udito il nostro moto, uno de' nostri che guardava dal camino lo vide subito mettersi in fuga, sí che pareva che loro fusse stato messo paura, che non osavano piú cosí arditamente venir alla nostra casa, sí come facevano inanzi d'adesso.
      5 detto, benché fusse bonazza, il vento da levante nondimeno apportò neve; ma la sera e la notte vedemmo il sole alquanto sopra l'orizonte, essendo nella sua maggior altezza.
      6 di maggio fu sereno, ma spirò garbino molto gagliardo, sí che vedevamo il mare tanto verso levante quanto verso ponente aperto; sí che tutti s'allegrammo, desiderando grandemente di tornar a casa.
      7 fu aere crudo, menando tramontana una folta neve, sí che di nuovo si chiudemmo in casa; per il che i marinari infastiditi dicevano: "Questa inequalità d'aere non ci abbandonerà mai, però sarà bene quanto prima sarà aperto il mare levarsi di qua".
      8 detto, ponente menò un crudo aere con densissima neve; perciò alcuni marinari si consigliarono di dir al nocchiero che era piú che tempo di quindi partire, ma a niuno bastava l'animo di ciò dirli, percioché l'avevano udito dire che voleva differire fino alla fine di giugno, cioè fino a meza la state, se per sorte allora fusse libera dal ghiaccio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486