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      Verso sera spirando gagliardamente ponente l'acqua fu del tutto aperta, onde prendemmo gran speranza che in breve avesse a succeder la nostra liberazione, che una volta pur partissimo da quel noioso angolo.
      4 detto fu sereno e sol chiaro, né molto freddo. E sendo il sole in siroco, andamo undeci al nostro copano, il qual era nel lido in luogo coperto d'arena e sparto marino, e lo tirammo alla nave con minor fatica e difficoltà che quando lo convenimmo lasciare: e la cagione giudicammo che fusse la neve che allora era piú ferma, e forse anco perché con maggior animo eravamo tornati a quello, vedendo anco l'acqua aperta, onde speravamo aversi a partire. Per tanto tre ne furono lasciati al battello, che lo acconciassino, e perché l'avevamo usato a portar pesce salato e aveva la puppa agguzza, gliela acconciarono alquanto e gliela fecero piana, perché fusse piú commoda alla navigazione in mare, e l'alzarono anco alquanto e ridussero in quella piú commoda forma che poterono. Gli altri marinari in tanto nella casa attendevano a preparar tutte le cose necessarie al viaggio, e tirarono due carette di vettovaglia e altre bagaglie alla nave, la quale era quasi a meza strada tra la casa e l'acqua, per poterle tirar poi piú tosto all'acqua quando fussimo per partire. E ogni fatica ci pareva tanto piú lieve, quanto che speravamo di partire da quella deserta, orrida e noiosa regione.
      5 detto fu aere crudo con spessa tempesta e neve, spirando ponente, il quale apriva il mare; perciò non potemmo far niente di fuori, ma in casa apparecchiamo tutto, vele, remi, arbori, antenne, timoni e quanto ci faceva di bisogno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486