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      21 giugno, il ghiaccio cominciò di nuovo a scorrere e Dio ci mandò una certa apertura di mare, spirando garbino, ma sendo il sole intorno a maestro, cominciò a far vento da siroco assai gagliardo, e perciò si apparecchiamo a partir di qua.
      22 detto la mattina, spirando un gagliardo siroco, il mare fu aperto tutto; ma ci bisognò tirar le barche su per il ghiaccio con grandissima fatica e difficultà, percioché bisognò tirarle prima, con tutte le cose che vi erano dentro, su per un pezzo di ghiaccio lungo quasi 50 passi e pararle nell'acqua, e poi tirarle sopra un altro ghiaccio e di nuovo per altri 300 passi su per quello tirarle, prima che fussero nell'acqua dove potessimo far vela. Alla quale sendo giunti, confidati nella misericordia di Dio demmo le vele al vento, sendo il sole con greco levante, spirando mediocremente ostro e ostro siroco, tenendo il corso verso ponente e garbin ponente fin che 'l sole fu in ostro. Allora di nuovo fummo assediati dal ghiaccio, il quale non potemmo passare, ma bisognò in quel fermarsi; nientedimeno poco dopo il ghiaccio da per sé si separò, per lo quale passammo navigando dietro la rena. Ma di nuovo subito fummo chiusi dal ghiaccio, e sperando pur qualche apertura, prendemmo in questo mentre un poco di cibo, percioché il ghiaccio non scorreva come prima. Dipoi si ponemmo con tutte le forze a spinger il ghiaccio, ma indarno; nondimeno alquanto tempo dopo da per sé si fece una certa apertura, per la qual passammo, e facemmo vela longo l'orlo della terra verso garbin ponente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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