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      Delle vele tendemmo sopra il ghiaccio un padiglione, sotto il quale ci dammo un poco al riposare, lasciando la cura ad uno di far la guarda. Sendo il sole intorno alla tramontana, vennero tre orsi al dritto alle nostre barche, i quali visti dalla guarda, subito gridò: "Tre orsi, tre orsi!" Il che udito, saltammo fuori de' padiglioni con li nostri moschettoni, caricati di ballini per pigliar uccelli, li quali non avendo tempo di caricarli altrimenti gli scaricammo; e benché non li potessimo gravemente ferire, nientedimeno si ritirarono lontani, e ci diedero assai buon spazio di tempo per caricarli, sí che di tre ne uccidemmo uno. Gli altri ciò veduto fuggirono, ma intorno due ore dopo ritornarono, ma fatti vicini e udito il nostro strepito fuggirono. Spirava ponente e 4° ponente maestro, sí che grandemente il ghiaccio scorreva verso oriente.
      29 giugno, circa il sole in ponente garbino, i due orsi che erano fuggiti ritornarono al luogo dove giaceva l'orso ucciso, e uno di essi, presolo con la bocca, lo tirò per quel ghiaccio ineguale assai lontano e lo cominciò a divorare. Noi ciò vedendo sparammo in essi un moschettone, ma quelli, udito il tuono, lasciato il cadavero fuggirono. E noi quattro andati colà trovammo l'orso in cosí poco tempo mangiato mezo, e quel restante tirammo sopra un monte di ghiaccio per poter veder dalle nostre barche se tornavano e tirargli: e si maravigliammo della gran forza di quell'orso, che solo quel cadavero intiero cosí grande cosí facilmente aveva tirato tanto lontano, percioché noi quattro quella metà con gran difficultà avevamo potuto strascinare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486