Pagina (1456/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma vedendo noi aver in questo modo errato, ci trattenemmo quivi aspettando il giorno.
      5 d'agosto, stando qui, uno de' nostri marinari andò nel continente e, vedendo che quivi v'era dell'erba con alcuni arbuscelli, ci chiamò fuori invitandoci a venir co' schioppi, percioché quivi si ritrovavano delle selvaticine. Per il che molto ci rallegrammo, percioché la nostra mesa era quasi consumata, né ci era rimasto altro che un poco di pane muffo; onde eravamo tutti disperati, sí che alcuni dicevano che bisognava abbandonar le barche e andar nel continente piú adentro, altrimenti semo morti di fame, percioché ogni giorno piú cresceva il bisogno, e la fame era cosí grave che con difficultà l'avremmo potuta tolerare troppo a lungo.
      6 del detto fu l'aere piú benigno, perciò ci esortammo l'un l'altro (ad ogni modo avevamo il vento contrario) di andar a remi per uscir di quel seno verso siroco, onde veniva il vento. E andati per tre miglia, non potemmo gir piú oltre, sí perché il vento ci era contrario, come perché eravamo molto stanchi e debili, e il continente si stendeva piú verso greco di quello che giudicavammo; laonde ci guardavamo pure di mala voglia l'un l'altro, percioché la cosa era già quasi disperata, poi che la mesa era quasi del tutto consumata.
      7 d'agosto, il vento da maestro tramontana ci fu favorevole ad uscir fuori di quel seno, e facemmo vela verso 4° levante greco, fin che uscissimo del seno e arrivassimo all'angolo del continente, nel quale eravamo stati prima. Qui di nuovo ci fermammo, percioché maestro ci era del tutto contrario, per la qual cosa i marinari si perdevano d'animo, non vedendo mezzo onde di là potessero partirsi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486