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      6 d'ottobre intorno al vespro, sendo il sole in garbino, partendoci col nome di Dio da Waerhuysen facemo vela verso casa, e perché quella navigazione è già assai conosciuta, non m'è paruto di doverne fare altra descrizione, se non che a' 29 d'ottobre arrivammo in Mosa con vento da greco levante. E la mattina seguente usciti in Masland, ci conducemmo per i Delfi in Aga e Arlem, e il primo di novembre circa il mezzogiorno in Amsterdam, vestiti degli stessi vestimenti che usavamo nella Nuova Zembla, co' nostri cappelli foderati di pelle di volpe bianche, ed entrammo nella casa di Pietro Hasselaer, il quale era allora uno de' governatori della città, deputato al fornire queste due navi, cioè di Giano di Cornelio e del nostro nocchiero: ove molti si maravigliarono vedendoci ritornati, avendoci già gran tempo tenuti per morti. Questa voce sparsa per la città pervenne anco nella corte del prencipe, ove allora i magnifici signori il cancelliere e l'ambasciatore del serenissimo re di Dania, di Norvegia, de' Gotti e Vandali erano assisi ad un sontuoso banchetto. Perciò fummo dal podestà e da duo altri del magistrato mandati a chiamare, e quivi alla presenza del detto ambasciatore e de' consoli raccontamo la nostra navigazione, i pericoli scorsi, e le fatiche e miserie sopportate. E dipoi quei che erano della città si ridussero a casa, e gli altri furono condotti ad un alloggiamento a loro destinato, ove fermati per alquanti giorni, avuta la loro mercede, se n'andarono ai luoghi loro.
     
      I nomi veramente di quelli che sono ritornati da questa navigazione sono questi:


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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