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      Il Tribunale procede sempre sommariamente sopra la deposizione di qualunque persona. Se l'accusatore oltre la sua persona nomina qualche altro testimone, si manda a chiamare segretamente, e gli si fa presentare il prefato giuramento di non manifestare ad alcuno di essere stato dall'Inquisitore, nè parlerà di alcuna cosa, che egli dica, vegga, o senta in detto Tribunale. Tutti coloro che non sono notati d'infamia, o spergiuri, sono ammessi in favore della fede e contro l'eresìa per testimoni, eccettuati i nemici mortali. Prese in tal guisa le segrete informazioni, e deposizioni del denunziante e dai testimoni quando vi sieno si chiama un famigliare, ed entrato se gli da in scritto il seguente ordine.
      Per comando del Reverendissimo Padre N.N. Inquisitore dell'Eretica pravità, prenderete e consegnerete nelle carceri del S. Ufizio N.N., ne da quelle sarà liberato o rilasciato senza preventivo mandato del predetto Reverendissimo Inquisitore.
      Se si debbono prendere più persone in una volta, si dà istruzione a' familiari di dispor le cose in modo, che uno nulla sappia dell'altro, nel che sono costoro così eccellenti, che si racconta che in Lisbona un padre con tre figli e tre figlie che viveano insieme in una casa, furono condotti anni addietro prigionieri nell'Inquisizione, senza che uno sapesse dell'altro fuori che sette anni dopo quando si riveddero in un Atto di Fede. Preso e condotto il prigioniero nelle carceri predette con la maggior cautela, e segretezza vien tosto consegnato al soprastante, che più volte il giorno va a rivederlo, senza però mai parlargli, e se ciò facesse e fosse scoperto sarebbe reo di gravissimo delitto.


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Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana
di Modesto Rastrelli
pagine 156

   





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