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      In caso che persista a dirsi innocente, gli vengono fatte varie ricerche sopra l'eresìa di cui è accusato; per esempio se crede che il Corpo di Gesù Cristo sia presente nell'Eucaristia, se si debbano adorare l'immagini ec. Se egli afferma di aver sempre stabilmente credute queste cose ed altre verità professate dalla Cattolica Religione, se gli ricerca se abbia dubitato di tali articoli, e se abbia mai parlato contro i medesimi. Se risponde di non aver mai parlato, e ciò sostiene per più volte, benchè non vi siano prove evidenti per cavar dalla bocca del reo la confessione, se gli dichiara che quanto ha in mano l'Inquisizione basta per porlo alla tortura, e farlo a forza confessare. Stabilito il giorno, se il reo non previene i giudici con la confessione, è condotto nel luogo della tortura, che è in una stanza sotterranea ove si scende per diverse scale, affinchè i gemiti e le strida de' tormentati non siano da veruno ascoltate. I tormenti si assicura essere di tre sorte: il primo la Corda, il secondo l'acqua, il terzo il fuoco. La corda è nota a tutti, e dura un'ora e qualche volta di più secondo che gl'Inquisitori che vi sono presenti giudicano a proposito, e che ne sono capaci le forze del paziente. Quello dell'acqua consiste in farne bevere gran quantità al colpevole, e poi distenderlo sopra una specie di tavola, che sotto ha un bastone che continuamente gli preme la spina del dorso con dolori indicibili. La tortura del fuoco è la più rigorosa d'ogni altra, poichè si ungono i piedi del reo col lardo e altre materie penetranti e combustibili, quindi si accostano alle fiamme tenendovegli fino a che non abbia confessato.


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Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana
di Modesto Rastrelli
pagine 156

   





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