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      Più limitati quelli degli Egizi e della Bibbia, i quali tenevansi anche più lontani dalle speculazioni sull’universo, paghi di descrivere, colla incoscienza del linguaggio volgare, quello che cadeva loro sotto i sensi.
      Il commercio e la guerra, o come direbbe Herbert Spencer, la manifestazione delle due diverse attività, industriale e militare, determinarono l’uomo ad uscire dai noti confini, a correre traverso lo spazio, e giammai potremo sapere se più contribuissero a queste prime espansioni l’auri sacra fames, che preparava le vele al navigatore fenicio, o l’ambizione delle falangi egizie e macedoni di Sesostri, di Ciro, d’Alessandro, ovvero la legge che non volendo più sacrificare ai viventi, nelle terre isterilite, il soverchio dei nati, li commetteva venturieri e pirati alle fortune del mare, lanciando ai quattro venti il prospero seme delle colonie.
      Le nozioni acquisite ed i fatti raccolti vennero metodicamente esposte dai greci con una vivacità di colori ed una freschezza di espressione, che oggi ancora siamo costretti ad ammirare. Ma anche tra loro era durato sino alla fine dei tempi eroici il regno della favola, cioè sino a che le men remote peregrinazioni trovavano difficoltà e pericoli estremi, in paesi barbari o deserti, fra popolazioni di lingue e costumi diversi, e poco o punto conosciute. Pure il confuso senso della natura si eleva a dignità di pensiero, e l’uomo raffigura in sè l’universo. Lo scudo d’Achille ci dà allora la più antica carta geografica che si conosca


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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