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      In primo luogo, tutte le parti dell’Europa si trovano esposte all’influenza moderatrice dell’Oceano, grazie ai golfi ed ai mari interni che si addentrano profondamente nelle terre. Se si eccettua l’interno della Russia, che è paese mezzo asiatico, non vi ha in Europa un solo punto situato a più di 600 chilometri dal mare, e in conseguenza dell’uniformità generale delle pendenze che s’inclinano dal centro verso la periferia del continente, l’azione dei venti marini si fa sentire dovunque. Così, malgrado la sua grande superficie, il territorio d’Europa gode dei medesimi vantaggi delle isole ed i calori dell’estate sono mitigati dal vento dell’Oceano che tempera pure i rigori dell’inverno.
      Col loro movimento di traslazione continua da sud-ovest a nord-ovest le acque dell’Atlantico boreale fanno sentire la loro benigna influenza anche sul clima delle terre d’Europa di cui bagnano le rive. Uscendo dalla gran caldaia del mar delle Antille, dove ha passato sotto un sole tropicale, la corrente conosciuta sotto il nome di Gulf-Stream s’avvia direttamente verso l’Europa. La sua massa liquida enorme, uguale a quella di ventimila fiumi come il Rodano, si unisce alle acque provenienti direttamente dalle regioni tropicali riscaldate dal sole, e tutto questo mare in movimento porta il suo calore alle coste occidentali e settentrionali d’Europa. L’affluenza di queste acque tiepide agisce sovra il clima come se allontanasse il continente della zona glaciale per avvicinarlo all’equatore; essa tien luogo del calore diretto dei raggi del sole.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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