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      Dopo avere oltrepassato Sciaffusa, presso cui cominciava un altro letto fluviale, che invadeva un tempo la vallata nota sotto il nome di Klettgau,(63) il Reno urta contro la collina che regge l’antico castello di Laufen e cade in una bella cateratta o meglio in rapide potenti, da una altezza totale di 20 metri. Nel mezzo della curva discendente della corrente, tra i flutti bianchi di schiuma che si urtano fra loro, sorgono due rupi enormi, l’una perforata da un’arcata, che l’acqua attraversa in tempo di piena, ambedue irte di cespugli dal fogliame sempre umido: dalla cateratta elevasi incessantemente una polvere d’acqua che il vento sposta in nuvolette iridescenti. La cascata di Laufen, che è utilizzata da importanti officine, è la più grande d’Europa per la massa delle acque: la portata media del fiume in quel punto sorpassa i 330 metri cubi al secondo. Prima di raggiungere l’Aar, il Reno riceve ancora la Thur, torrente dalle piene frequenti, che sarebbe urgente regolare gettandolo nel lago di Costanza.
      A valle della sua riunione con l’Aar, il Reno non ha superato ancora tutti gli ostacoli; dapprima forma una serie di piccole rapide, kleine Laufen, che le barche possono discendere, poi a Laufenburg una vera cascata, grosse Laufen, dalla quale la navigazione si trova interrotta. Ma in quel punto il fiume ha già attraversato completamente il sistema del Giura: passa sur una soglia di granito dipendente dalla Foresta Nera e penetra in una regione naturale che differisce da quelle della Svizzera.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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