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      Quando le piene del gran fiume e de’ suoi affluenti, la Raab e la Leitha, sono eccezionalmente alte, rifluiscono verso le paludi della Hanság e il bacino di Neusiedl, che inondano completamente. Se invece il Danubio si mantiene abbastanza basso per una serie d’anni, quel serbatoio di acque d’inondazione si prosciuga a poco a poco. Secondo le annate ha ora 400 chilometri quadrati di superficie, ora la metà, ora il quarto, il decimo e meno ancora. Mediante una diga con cateratte costrutta al disotto della Hansag, si potrebbe facilmente acquistare all’agricoltura tutto il bacino, ma è dubbio che ne valga la pena, perchè il fondo del lago contiene una certa quantità di soda che dà tuttora all’acqua un gusto salmastro assai disaggradevole. Si è notato inoltre, durante la recente evaporazione del lago, che le terre che lo fiancheggiano diventano rapidamente sterili quando l’umidità fornita dallo specchio lacustre manca loro ed è sostituita dallo zick, in ungh. szik, vale a dire da una polvere ove le fine cristallizzazioni del solfato di soda, di sale marino e di magnesia si mescolano alla dura sabbia delle rive. I vigneti dei dintorni, che ordinariamente producono un eccellente vino, hanno molto sofferto negli ultimi anni. Se però la prudenza non consiglia di vuotare il lago di Neusiedl, essa ordina invece di prosciugare le insalubri paludi della Hanság. Gli indigeni che si avventurano su quelle terre quasi sommerse devono mettere sotto ai piedi larghe tavole per sostenersi sul suolo melmoso e coprirsi la testa e il volto con una maschera d’erbe, per guarentirsi dai nuvoli di zanzare.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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