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      Attesero però lungamente la promessa fatta loro dall’imperatore Leopoldo di «ricondurli nella loro patria antica» e non si decisero che dopo lunghe esitazioni ad abbandonare le loro tende per più solide costruzioni.(235) Diversi dai loro vicini tedeschi e magiari per razza, per religione per costumi, sommessi a regolamenti vessatori d’ogni specie, i poveri esuli dovettero molto soffrire, e la loro esistenza politica fu per molto tempo una continua lotta. Quelli che vivevano a Pest, nelle città e nei villaggi dell’Ungheria centrale, al nord della Bácska e del Banato, perdettero la maggior parte il tipo nazionale per causa degli incrociamenti, mentre altri emigrarono verso le contee del sud, dove la loro razza abita in masse compatte.(236)
     
      104. -- I SERBI DELL’UNGHERIA
     
     
      Ora i Serbi dell’Ungheria, che oltrepassano un quarto di milione d’uomini, formano un gruppo di popolazioni affatto distinte nella nuova patria e, pel loro coraggio, per l’intelligenza, per la forza di coesione nazionale, per lo zelo patriottico, valgono assai più di altri popoli, più numerosi nel loro assieme della monarchia translaifanica. Essi lottano più degli Slovacchi, dei Ruteni, dei Tedeschi e dei Rumani contro la preponderanza politica dei Magiari e nel 1848 e nel 1849 combatterono con vero furore nei campi di battaglia. Oggigiorno, il patriottismo dei Serbi si manifesta specialmente nello zelo col quale tentano di conservare e di propagare la loro lingua: la società, la «Madre delle Api» (Matica) ha reso i maggiori servigi allo studio della storia serba e della filologia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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