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      Si è creduto di vedere in questa disposizione delle città ungheresi una traccia della vita nomade degli antenati. Le case di mattoni, a un solo piano senza porta che dia sulla via, coperte d’argilla imbiancata a calce, rassomigliano a filari di tende; i viali diritti e regolari che separano queste casupole, tutti costrutti sullo stesso piano, richiamano quelli d’un campo, dove i cavalieri possono fare a bell’agio le loro evoluzioni. Nel centro del villaggio, dove sventolava un tempo la bandiera del capo, sorgono gli edifici civili e religiosi che appartengono a tutte le comunità.(267) Sembra stranissimo che all’epoca delle grandi invasioni turche, i contadini magiari non abbiano avuto l’idea di circondarsi d’alte mura, come i Sassoni di Transilvania, o d’innalzare baluardi circolari simili a quelli che avevano un tempo costrutti gli Avari; ma i costumi della loro razza non lo consentivano e del resto, come le loro abitazioni nulla racchiudevano di prezioso, riusciva loro facile cambiare dimora; continuarono dunque a vivere nell’aperta campagna, in grosse borgate, differenti dai villaggi ordinari soltanto pel numero delle case.
     
      108. -- DEBRECZEN
     
     
      È possibile che l’antico istinto nomade abbia gran parte nella disposizione generale che i Magiari hanno dato alle loro grandi agglomerazioni; ma non devesi perdere di vista che nell’Alföld i villaggi serbi, slovacchi, rumani, non differiscono punto dai fatuk magiari pel genere delle costruzioni, ed in molti paesi, le cui condizioni geografiche sono analoghe, si ritrovano anche borgate dello stesso genere.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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