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      È certo che considerandolo da questo punto di vista bisogna accordare al popolo germanico un senso profondo della natura, un raro istinto poetico, una grande forza di volontà, una singolare perseveranza, una devozione ingenua e sincera alla causa che esso abbraccia. Ma si lascia facilmente trascinare verso gli estremi: il suo amore si muta in misticismo, il sentimento diventa in lui una sensibilità morbosa, la cortesia si trasforma in una rigida etichetta, la gioia del vivere degenera in arroganza, la collera si addensa in furore, il risentimento si perpetua nell’ira. Con tutta la sua volontà, la sua tenacità e la sua forza, il Tedesco ha una personalità meno spiccata del Francese, dell’Italiano o dell’Inglese; si lascia più facilmente influenzare dai movimenti d’opinione e dalle alternative degli avvenimenti; ama muoversi in grandi masse, si compiace di seguire il metodo anche nelle follie, e la disciplina gli riesce facile. In nessun paese del mondo il dovere si confonde più facilmente colla consegna.
      La parte avuta dalla Germania nella storia del mondo è una delle più grandi. Entrati come barbari fra i popoli civili, i Tedeschi incominciarono con barbariche distruzioni a coprire di rovine l’Europa dell’Occidente e del Mezzogiorno; ma dacchè la civiltà riprese il suo cammino progressivo, essi ebbero una larga parte nelle sue conquiste. Grazie ai loro continui rapporti coll’Italia ed anche all’autonomia, che parecchie di esse avevano potuto conquistare, un gran numero di città tedesche erano diventate molte importanti per lavori e per studî. Alla vigilia del Rinascimento, le città di borghesi e di artigiani formavano altrettante repubbliche distinte in mezzo al grande impero feudale, e i legami di commercio le univano in una potente federazione; fu quella l’epoca della loro maggiore prosperità. Le città germaniche, dove tanti monumenti, tanti edifizî privati ricordano l’antica ricchezza, rivaleggiavano per influenza con quelle dell’Italia e delle Fiandre; ciascuna aveva la sua industria speciale, onde andava gloriosa.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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