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      Pareva che la vita si fosse ritirata dal corpo immenso. Quando la Germania colla pace di Westfalia uscì dalle guerre civili che la avevano lacerata, contava ben poco in Europa. I piccoli sovrani che se la erano ripartita, ciascuno dei quali aveva preso per divisa il motto di Luigi XIV «lo Stato sono io» trattavano il popolo come bestiame. La maggior parte finirono col mettersi al soldo della Francia o dell’Inghilterra, onde ricevevano regolari sussidî per i loro piccoli servizi di tradimenti e di intrighi. Alcuni sovrani, emuli dei Cantoni svizzeri, avevano avuta anche la bella idea di vendere i loro sudditi. Quando le colonie americane si staccarono dalla madre patria, l’Inghilterra si rivolse ai principi di Germania per comprare soldati e quei principi si affrettarono a cogliere questa buona occasione di accrescere le loro entrate. L’elettore d’Assia-Cassel diventò poi famoso per coteste vendite d’uomini; ma i sovrani di Brunswick, dell’Annover ed altri ancora realizzarono considerevoli benefici coll’esportazione di questa merce umana.(23) Proprio nel momento in cui la Germania cominciava a riprendere la sua parte nel mondo della scienza e dell’arte, essa si trovava nelle più tristi condizioni politiche.
      Siffatto regime non poteva durare a lungo; tutti questi piccoli Stati separati erano condannati a perire e vicino ad essi si sviluppava la potenza militare della Prussia, che doveva un giorno raccoglierne l’eredità. Quando la rivoluzione francese diede al mondo così terribile scossa, tutta l’antica e pesante macchina dell’impero germanico colle sue ruote complicate di principati bizzarramente frastagliati si sfasciò per sempre; e invano si tentò di rimetterla in moto: i diversi Stati della Confederazione germanica non avevano più che un’apparenza di vita autonoma; essi non erano che un territorio conteso tra l’Austria e la Prussia, e già la nazione, che aveva scosso il lungo sonno, ne aveva fatte delle semplici provincie della grande Germania unita; come sempre l’idea aveva preceduto i fatti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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